30/07/10

Un nato, un albero: Legge Rutelli, la legge che non c’è

La legge che imponeva ai comuni di piantare un albero per ogni neonato è stata totalmente dimenticata

di Chantal Cresta
www.wakeupnews.eu


Alzi la mano chi se ne ricorda: nel 1992 Francesco Rutelli, all’epoca già coordinatore nazionale della Federazione dei Verdi di cui, poi, divenne capogruppo alla Camera, propose la legge n. 113/92 che prevedeva “l’obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”. Dodici mesi di tempo, dal momento della nascita, perché il comune interessato provveda a piantare un nuovo albero e quindici mesi perché l’ufficio anagrafe relativo registri sul certificato di nascita, il luogo esatto in cui l’albero sorge.
A distanza di 18 anni da quel lontano 29 gennaio del ‘92, giorno in cui la proposta divenne legge, è interessante capire che fine abbia fatto la norma e, soprattutto, lo slancio ecologista da cui era scaturita.
Già nel 1995, infatti, su 2 milioni di bambini nati nei diversi comuni italiani mancavano all’appello 1,6 milioni di alberi. Oggi, la situazione non è migliore, anzi, se è possibile è peggiorata: su 9 milioni e 300 mila bimbi nati da residenti italiani dal ‘92 al 2008, le stime parlano di non più di 1 milione di alberi nuovi. Desolante.

25/07/10

Noc 32: Laboratorio biologico delle Madonie. Presentazione alla Stampa


Il Laboratorio biologico delle Madonie, Noc32, il 20 Luglio 2010 ha ospitato la stampa per presentare le iniziative realizzate e i progetti in cantiere. La giornata ha avuto inizio a Collesano, nella sede del Noc 32, dove sono intervenuti, oltre ai giornalisti, il Commissario dell’Ente Parco delle Madonie, Angelo Aliquò, il direttore dell’Ente Parco, Francesco Licata di Baucina, il direttore del Progetto Noc 32, Angelo Cantoni e i 40 tecnici che da ottobre 2009 operano per la valorizzazione del territorio madonita. “Le iniziative del Laboratorio biologico delle Madonie – ha dichiarato Aliquò, complimentandosi con i ragazzi – devono servire per promuovere all’esterno le Madonie, dobbiamo fare in modo – aggiunge - che la gente si innamori del nostro patrimonio, unico dal punto di vista ambientale, culturale e sociale ”. L’intera mattinata è stata dedicata alla presentazione dei progetti. I rappresentanti delle tre aree di intervento, Vincenzo David, Rita Federico e Daniele Di Fatta hanno esposto tutte le iniziative realizzate in materia di valorizzazione del germoplasma locale, valorizzazione dell’agricoltura biologica e rinaturazione ambientale. Le presentazioni sono state supportate dal direttore del progetto, Angelo Cantoni, che ha sottolineato come “tutte le iniziative del Laboratorio Biologico delle Madonie sono state ideate coinvolgendo i vari attori che operano sul territorio nella convinzione che solo facendo rete è possibile creare un sistema di valorizzazione capace di fruttare le potenzialità del territorio madonita”. La giornata si è conclusa con la visita del vivaio che il Noc 32 ha realizzato a Serra Guarneri, nei pressi di Cefalù e di proprietà della Soc. Coop. Palma Nana, dove sono stati riprodotti 100.000 esemplari di specie forestali autoctone.

Rita Federico, responsabile comunicazione e animazione sociale Noc 32

16/07/10

FOCUS GROUP “IL DEGRADO E IL DISSESTO DEL PARCO DELLE MADONIE” - Pianificazione e possibilità di recupero


I
l 30 giugno 2010, a Collesano, presso la sede del NOC 32 si è tenuto il Focus Group organizzato dai collaboratori del gruppo C “Recupero, riqualificazione e rinaturazione ambientale” incentrato sull’ ingegneria naturalistica. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti degli enti pubblici di competenza territoriale coinvolti dalle tematiche trattate (Ente Parco, assessorati, dipartimenti universitari, nonchè i sindaci dei 15 comuni del Parco delle Madonie, etc…).
In tale occasione sono stati presentati i risultati del censimento dei degradi e dissesti effettuato sul territorio, mediante videoproiezione e distribuzione ai presenti di un elaborato riassuntivo. Alla luce di ciò si è tenuto un dibattito incentrato sulla possibilità di migliorare lo stato attuale del territorio attraverso l’impiego delle tecniche di ingegneria naturalistica.
In particolare, con i presenti sono stati trattati i seguenti quesiti:
  • Come mai nel territorio, nonostante i requisiti e le potenzialità, non è diffusa l’applicazione delle tecniche di ingegneria naturalistica?
  • L’applicazione di tecniche di ingegneria naturalistica può creare occupazione?
  • Quali azioni è necessario avviare per favorirne l’applicazione?
Da ciò sono emerse varie problematiche, tali da non aver consentito ad oggi la corretta e continua applicazione delle tecniche di ingegneria naturalistica; in particolare, tra di esse, si pone la mancanza di una legislazione regionale che regolamenti tale ambito e quindi ponga l’obbligo del rispetto delle prescrizioni.


01/07/10

Paniere Natura al via il rilancio


Il comitato di gestione del marchio “Panierenatura” ha varato un nuovo regolamento nel quale si registra un’importante novità: l’introduzione di due diversi livelli nella certificazione di qualità garantita dal marchio. Accanto all’ormai noto logotipo del marchio “Panierenatura” se ne aggiunge un altro: il marchio “Panierenatura Parnassius” riservato a quelle aziende che, oltre a seguire un percorso di produzione biologica certificato, necessario per ottenere il marchio “Panierenatura”, dimostrino di aver iniziato, o portato a termine, un percorso per l’ottenimento di almeno una delle seguenti certificazioni: ISO 14002, UNI EN ISO 22005, OHSAS 18001. A seguito della concessione del marchio le aziende dovranno sottoscrivere un disciplinare che individua gli impegni da adottare nel rispetto delle “buone pratiche agricole”. I produttori che si fregiano del marchio potranno usufruire di una adeguata campagna promozionale in grado di migliorare l’immagine dell’azienda, inoltre il marchio, nelle sue due declinazioni, consentirà di innescare positive sinergie fra le realtà imprenditoriali del territorio, tanto nella fase produttiva quanto in quella promozionale.
Il comitato di gestione del marchio è composto da rappresentanti del Parco delle Madonie e del Gal Madonie, da un rappresentante per ciascuna SOAT presente nelle Madonie (Collesano, Petralia Sottana e Castelbuono) e da un rappresentante delle categorie produttive. All’interno del marchio sono state individuate 10 filiere di prodotti (che devono avere origini riconosciute almeno a livello nazionale, quindi dop, igp, doc, igt ) ed in particolare: